Mutui prima casa: le novità sui tassi e le tendenze positive

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In tema di mutuo prima casa, il mercato immobiliare continua registrare successi anche nell’anno in corso. L’Agenzia delle Entrate ha registrato un rialzo degli acquisti nella misura del 3,8% rispetto al 2016. Secondo le ultime previsioni si prevede una ripresa del mercato immobiliare nel 2018 anche se vi sono due fattori da tenere d’occhio, che potrebbero contrapporsi al rilancio definitivo:

  • la fiscalità che frena gli acquisti di immobili, considerati come un investimento;
  • i bassi redditi di chi acquista, che misurano un reddito medio che non supera i 1800 euro mensili.

Mutuo prima casa. Dove si registrano gli aumenti di investimento

Gli aumenti di investimento nel mercato immobiliare e la richiesta di un mutuo prima casa sono positivi nelle due maggiori città italiane: Milano e Roma. Grazie all’aumento di posti di lavoro, dati dalla riconversione di stabilimenti industriali e un aumento di qualità nei trasporti, la zona di Milano Sud potrà beneficiare anche della riqualificazione energetica di alcuni condomini ed edifici pubblici. Questi elementi servono a creare delle grosse aspettative su chi decide di acquistare un immobile con un mutuo. Non trascurabile sarà anche il fattore riguardante la sostenibilità dei mezzi di trasporto utilizzati.

Per Roma invece, l’ala est è quella più dinamica per quanto riguarda l’acquisto di immobili. Grazie ad interventi urbanistici volti al miglioramento della vivibilità, acquistare case in queste zone sarà conveniente. Anche Torino è una buona piazza di investimento, il progetto di riqualificazione post industriale della città, porta maggiori investimenti nell’ambito dell’acquisto di immobili. Grazie anche al ribasso dei prezzi delle case nelle grandi città (si registra una diminuzione dei prezzi dello 0,4%) serve a dare fiducia agli investitori. Le variazioni positive circa il mercato immobiliare sono state registrate in quasi tutto il territorio nazionale.

Tassi di interesse Euribor ed Eurirs

Prima di richiedere un mutuo prima casa è importante valutare l’andamento dei tassi di interesse sui mutui. Le previsioni sul futuro riguardano Euribor ed Eurirs. Questi, anche se non prevedono aumenti per il breve periodo, restano bassi. Il livello dei tassi risulta favorevole per chi sceglie di stipulare un mutuo, a tasso fisso o variabile.

  • Euribor resta fermo al – 0,37% da oltre un anno. Questo dato si esplica in rate leggere per chi ha già un mutuo. Per il futuro è previsto un sottile aumento, nello specifico per la fine dell’anno 2017, arrivando a meno 0,30%.
  • Eurirs invece, anche se ha subito un leggero aumento, nella misura dello 0,20% dall’inizio dell’anno. Si tratta di un indice strettamente legato all’inflazione. Per questo motivo sarà ovvio aspettarsi un incremento del parametro, qualora vi sia un aumento generalizzato dei prezzi, anche se sarà graduale.

Banca Centrale Europea

I tassi sul mutuo prima casa sono da considerarsi ad oggi come favorevoli, grazie alla strategia adottata dalla Banca Centrale Europea, negli ultimi due anni. La BCE continua ad acquistare direttamente titoli di stato che vengono emessi dai membri dell’unione Europea, in questo modo tende a non far aumentare i costi per la restituzione di questi debiti. Gli stati membri vengono così agevolati, gli investitori vengono dirottati verso mercati diversi da quello finanziario, per ottenere un buon rendimento.

Gli acquisti della BCE vengono effettuati utilizzando denaro creato proprio per questa finalità. La emissione di moneta in questo modo aumenta la liquidità, che riesce a soddisfare la domanda di denaro a prezzi ridotti. Questo fattore, unito al tasso di interesse fisso che tocca lo 0% serve alle banche per prestare denaro per gli investimenti, quindi per la concessione di mutui. In questo modo il denaro non resterà immobilizzato e non sarà possibile avere un rendimento negativo o addirittura nullo.

Quantitative Easing

Il Quantitative Easing ha prodotto i suoi effetti, sia pure in ritardo, nell’ambito del mutuo prima casa. La Banca Centrale Europea continuerà ad adottare questa strategia fino alla fine del mandato di Draghi. Se questa politica darà il successo sperato, gli impieghi di liquidità cresceranno in maniera lenta ma costante, insieme ai tassi, così come l’economia e l’inflazione. Se invece gli interventi del Quantitative Easing non saranno efficaci a rilanciare l’economia europea, sarà necessario studiare altre strategie.

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