Fondo di Garanzia Prima Casa: che cos’è e come funziona

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Ottenere un mutuo per la prima casa non è sempre così facile, soprattutto se a richiederlo sono giovani e lavoratori con un contratto determinato. Tuttavia, la Legge di Stabilità, già nel 2014, ha creato il Fondo di Garanzia prima casa, un’agevolazione abbinata a dei bonus fiscali per incentivare il mercato immobiliare.

Fondo di Garanzia Prima Casa: che cos’è

Ufficializzato dal Decreto Interministeriale del 31 luglio 2014, il Fondo di Garanzia Prima Casa mira a favorire l’accesso a un mutuo a specifiche categorie.

Effettuando la domanda è possibile beneficiare di una copertura del 50% della quota capitale, per massimo di 250.000 €. Il mutuo copre sia l’acquisto dell’immobile sia la ristrutturazione e gli interventi per il risparmio energetico.

L’importo totale stanziato per il triennio 2014-2017 è di 670 milioni di €. La cifra finale tocca però i 30 miliardi grazie all’integrazione con contributi regionali e finanziamenti pubblici.

Fondo Garanzia Prima Casa: i destinatari del mutuo prima casa

Per poter richiedere il Fondo di Garanzia Prima Casa è necessario che il richiedente sia:

  • giovane con meno di 35 anni;
  • nucleo monogenitoriali con figli minori;
  • inquilino di case popolari.

Inoltre il cittadino non deve possedere altri immobili, ad eccezione delle abitazioni acquisite per successione e dati in uso gratuito a fratelli o a genitori. L’abitazione che si vuole acquistare non dev’essere di lusso (categorie A/1, A/8, A/9).

La richiesta di accesso al fondo per il mutuo prima casa può essere fatta presso uno dei 171 istituti aderenti. E’ possibile visionare l’elenco online sul sito di Consap.

I benefici e le agevolazioni

Il Fondo di garanzia prima casa 2017 dà la possibilità a determinate categorie di cittadini di beneficiare della garanzia dello Stato nella misura del 50% della quota capitale per la richiesta di mutui ipotecari con un importo massimo di 250 mila €.

Inoltre permette di sospendere il pagamento delle rate del mutuo prima casa per massimo di 18 mesi nel caso in cui si debbano affrontare determinate difficoltà economiche causate da licenziamento o gravi malattie.

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